Raccontare vs Mostrare

Salve a tutti ^^ Quest’oggi non vi presenterò un nuovo racconto, ma vorrei riflettere con voi su una questione piuttosto “delicata”: in un racconto si deve raccontare o mostrare? O meglio, queste due cose possono coesistere?

Vi faccio un esempio: se io scrivo “Sara è alta”, sto raccontando; se invece scrivo “Sara era l’unica a non portare i tacchi, ma raggiungeva in altezza le altre amiche”, sto mostrando; si intuisce che Sara è alta, ma ho portato nella mente del lettore un’immagine concreta. Parlando più in generale, mi chiedo se sia davvero sempre la scelta migliore mostrare piuttosto che raccontare. Per esempio, se un personaggio deve dire che conosce da tanto tempo un’altra persona, è “lecito” farla parlare dicendo “Io e Tizio ci conosciamo da tanti anni, fin dalle elementari … ” (ecc..)? Oppure è veramente sempre la scelta migliore creare un dialogo “ad hoc” dove magari i due, parlando, dicono qualcosa tipo:

– Certo che ci conosciamo proprio da tanti anni, come passa il tempo!
– Già! Ti ricordi quella maledetta maestra di italiano? Che strega!

ecc…

Onestamente, spinta dall’idea che il raccontare sia da abolire al 100%, ho cercato di mostrare solamente nel mio nuovo racconto. In tutta onestà, però, vi dico che secondo me, in certe occasioni, il raccontare non stona affatto, anzi. Ho letto anche storie di successo che fanno uso di entrambe le tecniche in egual misura, non le ho trovate affatto sgradevoli. Voi che ne pensate?

Raccontare o Mostrare?

Fate la vostra scelta 😛

ps. perdonate gli esempi terribili che mi sono venuti in mente…

pps. se volete farvi un’interessante lettura su questo argomento, vi consiglio di leggere questo post http://fantasy.gamberi.org/2010/11/18/manuali-3-mostrare/ ^_^

“Buon compleanno, mamma!” – Esercizio di scrittura, POV

Eccomi qui, a scrivere da Explorer… Chrome infatti sembra non digerire questo nuovo WordPress.. mistero!
Bando alle ciance, vi sottopongo una piccola one-shot che ho scritto di getto l’altra sera. Questa storia sarà una specie di esperimento: non vi dirò infatti chi è la voce narrante di questo testo, voglio vedere se riuscite a capirlo dalla storia. L’altro esperimento era l’utilizzo di un punto di vista “diverso” (almeno per i miei standard) e della prima persona, che ritengo complicatissima da gestire, ma che ho ritenuto adatta per questa storia (sperando non sia venuta fuori una ciofeca XD).

Ecco a voi…

Buon compleanno, Mamma!

La mia mamma e il mio papà stanno ancora litigando. È tutta la sera che urlano. Perché devono urlare? Perché non si vogliono più bene? Tu lo sai perché, Penny? Forse no, sei solo un coniglietto, anche se sei il mio amico-coniglietto-speciale. Meno male che ci sei tu qui con me, Penny. Senza di te avrei così tanta paura!
Oh Penny, vorrei tanto che la mia mamma e il mio papà si volessero bene, e che papà avesse dato il regalo alla mamma per il suo compleanno. Il nonno ha accettato di darmi un mazzo di fiori in cambio di due monete di cioccolata. Ha detto che piaceranno tanto alla mia mamma. Abbiamo scelto anche un bel nastro rosso per legare i fiori. Il nonno mi ha detto che sono “calendule”, ma per me sono solo bei fiori per la mia mamma.
Vorrei solo che smettessero di urlare, Penny, così potrei darglieli. Forse, se mi concentro tanto tanto, riesco a farli smettere. Io ci provo, Penny.

“Silenzio, silenzio, silenzio…”

… Ha funzionato! Non urlano più!
Adesso potrò finalmente dare il regalo alla mia mamma. Ti lascio un secondo qui, Penny. Non te ne andare!
Ecco il mio bel mazzo di fiori. Che buon profumo! Meglio fare piano uscendo dalla camera, così farò una sorpresa alla mamma.

Un rumore forte, che spavento!
Qualcuno ha sbattuto la porta!

… Papà? Dov’è papà?

Vorrei tanto stringere la mano di qualcuno! Penny, ho paura senza di te!
Accidenti, questo pavimento è così freddo, anche se cammino in punta di piedi!

Dov’è la mamma?

Eccola lì. Ma… cos’ha sul viso? Perché piange?

«Mammina, tutto b—»
«Non mi scocciare! Vattene via!»

Ma cosa…? Mamma, perché?
No… Non devo piangere! Sono grande io, io non piango!

«M-mamma…»
«Vattene!»

Mamma…

…Penny! Ho bisogno di te! Sto correndo da te! Aiuto, Penny! Penny, sei qui? Ti prego, dimmi che sei ancora qui! …Eccoti Penny!
Penny, abbracciami forte! Penny, ho paura! Meno male che ho te, Penny! Voglio dormire, Penny, cantami una canzone! …Perché non puoi parlare, Penny?
Abbracciami forte forte e non lasciarmi, ti prego…
Io non lascerò te, Penny, te lo prometto…
Io non ti…
Non…

 


 

«Emily!»
«Emily!»

Ma cosa…? C’è troppa luce in questa stanza, mi fanno male gli occhi…

…Mamma!

Penny, mi hai tenuto la mano tutta la notte, grazie…

«Grazie dei fiori, tesoro. Sono così belli che li ho messi nel vaso rosso.»

I fiori! Devono essermi caduti mentre correvo da Penny…
Un momento! Il vaso rosso?

«Quello per i fiori belli belli?»

Sorride! I miei fiori le sono piaciuti! Evviva!
Non posso che dire…

«…Buon compleanno mamma!»

 

Naughty Blu – Esercizio di scrittura

Ed ecco che vi presento il mio primo esercizio. L’ho fatto sostanzialmente per imparare a maneggiare meglio le descrizioni. Non credo sia venuto male, ma i dialoghi mi sembrano un po’ tirati. Fatemi sapere cosa ne pensate, ogni consiglio è più che apprezzato!

(Cliccate su Read More per vedere anche il seguito!)

 

1.

Era la prima volta che entrava al Naughty Blu. La sgangherata insegna al neon suggeriva un ambiente dai colori piuttosto freddi, ma il cigolio di quella porta scardinata dal tempo lo rivelò invece tendente all’ocra, troneggiato da un severo bancone d’acero.

Il pungente odore di sigaro cubano intriso all’olezzo di alcool richiamava un’atmosfera da tipici anni 50: chiacchiere di uomini d’affari accompagnati da donne di una sera, il tabacco inalato seguito da un roco tossire e l’impastato sottofondo jazz di quell’ormai vecchio giradischi.

Ma, in quel momento, quegli stessi uomini avevano perso ogni traccia di eleganza, con le unghie ingiallite dalle troppe sigarette e il viso invecchiato da quel brutto vizio. L’addome informe, sottolineato da una camicia troppo stretta, era volgarmente accarezzato da sgualdrinelle senza ritegno e senza più un briciolo di sensualità. E quel vecchio giradischi stonato era stato soppiantato da musica capace solo di penetrare negli orecchi come  colpi di gong.

Si sfilò i guanti di lana – che di guanti avevano solo il nome – e si sfregò rapidamente le mani, alitandovi dentro. Ricordava ancora quando il nonno, con le sue mani così grandi e calde, prendeva affettuosamente le sue, mostrandogli quel gesto, percepito come magia dal suo animo di bambino.

Il timido tepore del locale bastò a scrollargli di dosso la patina di freddo dicembrino, Continua a leggere “Naughty Blu – Esercizio di scrittura”

Mi presento!

Bene, dopo aver spiegato lo scopo di questo piccolo blog senza pretese, credo sia giunto il momento di presentarmi!

Mi chiamo Simona, ho 20 anni e una bella passione per la scrittura! Purtroppo però ho la brutta abitudine di cominciare tanti racconti ma di non portarne a termine quasi nessuno… A ogni modo, potete trovare alcuni miei scritti a questo indirizzo:

http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=3882

Se vi va, lasciate pure un commento ^^

Cliccando su quell’indirizzo si aprirà la pagina del mio account sul sito EFP, dove ho scritto anche una piccola biografia, niente di che XD Ci sono anche dei racconti con un rating alto, probabilmente non potrete leggerli… Ma vi dirò, meglio così! Erano più che altro esperimenti, mal riusciti direi ^^

Il motivo principale per cui ho aperto questo blog, comunque, è quello di sottoporvi un paio di esercizi di scrittura che ho fatto. Ve li presenterò nei prossimi post. Avrei bisogno dei vostri pareri perché, ogni volta che li rileggo, avverto qualcosa di strano, qualcosa che non mi convince! Ma essendo io la scrittrice, non riesco a capire cosa ^^

A presto con il primo dei miei esercizi!

Simona