Naughty Blu – Esercizio di scrittura

Ed ecco che vi presento il mio primo esercizio. L’ho fatto sostanzialmente per imparare a maneggiare meglio le descrizioni. Non credo sia venuto male, ma i dialoghi mi sembrano un po’ tirati. Fatemi sapere cosa ne pensate, ogni consiglio è più che apprezzato!

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1.

Era la prima volta che entrava al Naughty Blu. La sgangherata insegna al neon suggeriva un ambiente dai colori piuttosto freddi, ma il cigolio di quella porta scardinata dal tempo lo rivelò invece tendente all’ocra, troneggiato da un severo bancone d’acero.

Il pungente odore di sigaro cubano intriso all’olezzo di alcool richiamava un’atmosfera da tipici anni 50: chiacchiere di uomini d’affari accompagnati da donne di una sera, il tabacco inalato seguito da un roco tossire e l’impastato sottofondo jazz di quell’ormai vecchio giradischi.

Ma, in quel momento, quegli stessi uomini avevano perso ogni traccia di eleganza, con le unghie ingiallite dalle troppe sigarette e il viso invecchiato da quel brutto vizio. L’addome informe, sottolineato da una camicia troppo stretta, era volgarmente accarezzato da sgualdrinelle senza ritegno e senza più un briciolo di sensualità. E quel vecchio giradischi stonato era stato soppiantato da musica capace solo di penetrare negli orecchi come  colpi di gong.

Si sfilò i guanti di lana – che di guanti avevano solo il nome – e si sfregò rapidamente le mani, alitandovi dentro. Ricordava ancora quando il nonno, con le sue mani così grandi e calde, prendeva affettuosamente le sue, mostrandogli quel gesto, percepito come magia dal suo animo di bambino.

Il timido tepore del locale bastò a scrollargli di dosso la patina di freddo dicembrino, Continua a leggere “Naughty Blu – Esercizio di scrittura”