Gli errori in un testo e come trovarli

Quante volte vi è capitato di far leggere il vostro testo a un’altra persona per scoprire di aver seminato una valanga di errori? Eppure lo avevate riletto decine e decine di volte, vero? Avete dedicato così tanta cura alla revisione che ormai sapete il testo a memoria!

E allora da dove sono spuntati tutti quei refusi, quelle ripetizioni, quelle frasi lasciate a metà?

Se escludiamo l’ipotesi dei folletti notturni, l’unica risposta che possiamo ricavare è che non abbiamo un occhio abbastanza allenato.

Quali sono, dunque, le tecniche per trovare gli errori in un testo?

Io ho un grosso problema con le revisioni. Credetemi quando vi dico che rileggo i capitoli fino alla nausea e credetemi, ahimè, quando vi dico che i miei scritti continuano a essere pieni di errori. Quello in cui incappo più spesso sono le ripetizioni, ma anche l’abuso di virgole o di frasi senza capo né coda. Addirittura, una volta ho messo il punto interrogativo in fondo a un’esclamazione.
La prima che ho pensato è stata: “Come diamine ho fatto a non accorgermi di una cosa tanto banale?”.

Ho sperimentato molte tecniche, alcune delle quali riporterò qui di seguito, ma devo dire che solo con una riesco veramente a fare piazza pulita di tutte le insidie che si nascondono dentro i miei capitoli.

Vediamo, però, tutte le tecniche per trovare errori in un testo.

LA SEMPLICE RILETTURA

Questo è il metodo più semplice, ma anche il meno efficace.
Perché?
Il motivo risiede in più fattori:

  • Essendo noi gli autori, conosciamo bene il testo che andiamo a rileggere e, talvolta, più che leggere le parole davanti a noi, ricerchiamo quelle stampate nella nostra memoria;
  • Il cervello, per sua natura, cerca di nascondere refusi e ripetizioni che possano fermare la lettura (qui un piccolo esempio sugli inganni del cervello – impressionante, vero?). La conseguenza è che risulta praticamente impossibile notare gli errori che abbiamo sparso qua e là nel testo.

Se non abbiamo la possibilità di fare altrimenti, consiglio di far “stagionare” il testo per almeno una settimana. Quando andrete a rileggerlo, la vostra memoria comincerà a fare cilecca e sarete costretti ad affidarvi alle parole sul foglio davanti a voi.

Rimane comunque una buona tecnica se si vogliono trarre considerazioni in merito alla scena scritta, a come si inserisce nella trama e al ritmo che le abbiamo conferito.

LA RILETTURA A PESTONI

Sì, questo è un termine che ho coniato io e non ho la minima idea se ci sia qualcun altro che segue questa tecnica.
In cosa consiste?
È molto simile alla rilettura semplice, con l’unica differenza che il nostro scopo non è leggere le frasi, ma le parole.
Supponiamo di avere il seguente testo:

Questo è un testo di prova nel

nel quale devo trovare gli errori.

Con questo tipo di rilettura, nella mia mente dovrò scandire le parole una a una:

Questo

è

un

testo

di

prova

nel

nel

quale

devo

trovare

gli

errori.

Avevamo inserire un “nel” di troppo, ve ne eravate accorti?

Secondo me, questo è un buon metodo per scovare refusi. L’unica controindicazione è che risulta stancante dopo poco, con la conseguenza che il cervello tende a saltare le parole per velocizzare la lettura, vanificando quindi il nostro lavoro.
Se riuscite a resistere, meritate un premio!

LA LETTURA AL CONTRARIO

Questa è una tecnica spesso utilizzata dai correttori di bozze e, come dice il nome stesso, prevede di leggere in ordine contrario le parole che compongono un testo. Se prendiamo quindi il solito testo di prova, la lettura al contrario darà il seguente risultato:

errori

gli

trovare

devo

quale

nel

nel

prova

di

testo

un

è

questo.

La lettura al contrario è davvero molto efficace se state cercando refusi. Smantellando il testo da qualsiasi associazione semantica, è davvero impossibile non notare errori di distrazione. Insomma, questa tecnica permette di concentrarsi totalmente sull’aspetto grammaticale del testo.

L’unica pecca, come si può intuire, è che difficilmente si riusciranno a scovare frasi senza senso, concordanze sbagliate e via discorrendo. È una tecnica che si concentra solo sulla parola in sé e non sul ruolo che quella parola ricopre all’interno della frase. Se dovete solo effettuare una correzione di bozze, però, è sicuramente il metodo più veloce ed efficace.

LA LETTURA AD ALTA VOCE

Ho voluto lasciare questa tecnica in fondo, perché è quella che uso attualmente e che mi ha aperto un mondo.
Tutto è cominciato perché il mio ragazzo non voleva saperne di leggere le mie storie, così, per gioco, gli ho detto: “Potrei leggere i capitoli a voce alta, così dovrai solo ascoltarmi!”.

Credevo che fosse una cosa semplice, ma, come ho provato ad aprir bocca per intonare la prima frase, sono scoppiata a ridere. Finora quelle storie, quelle voci e quei personaggi erano esistiti solo nella mia testa e dar loro una forma sembrava così strano! Credo di aver riso almeno una decina di volte, prima di poter leggere in modo fluente senza sentirmi ridicola (considerate che devo recitare la parte di due uomini, di cui uno ha un timbro molto basso…).

Alla fine, però, ho vinto la timidezza.

E in mezzo a quella sensazione di sentirmi un pochino importante (la mia voce da uomo è quasi decente! XD), è comparso anche l’orrore per la quantità di errori che avevo seminato:

  • Ripetizioni a non finire, anche su paragrafi vicini tra loro. Che amarezza.
  • Virgole che appesantivano la lettura in una maniera impressionante. A volte prendo in giro le persone dicendo che serve la bomboletta di ossigeno per arrivare in fondo alle loro frasi, ma io ero arrivata all’eccesso opposto. Pause continue, pezzi introspettivi frenati continuamente da quel simbolino!
  • Refusi imbarazzanti, tipo nomi di personaggi invertiti o, come dicevo, aver scritto: “Lasciami stare?” invece di “Lasciami stare!”. Questo devo ancora capire come abbia fatto a sfuggirmi con le altre tecniche.

Insomma, leggere ad alta voce ti costringe a rallentare il ritmo. Soprattutto se si cerca di recitare il testo, come ho fatto io, si riescono a notare anche le pause di troppo, l’intonazione sbagliata di alcune frasi e i refusi che per forza di cose saltano all’occhio, visto che siamo costretti a scandagliare il testo per renderlo più vero possibile.

Questa è la tecnica migliore che io abbia mai provato e mi ha permesso di trovare errori anche in testi che erano stati revisionati dalla persona più scrupolosa che conosca (e che mi trovò quattro ripetizioni di “mano” in uno stesso paragrafo, sigh).

Il segreto, insomma, è rallentare la lettura quanto più possibile, senza perdere il significato delle frasi nel loro insieme. Se riuscite a superare l’imbarazzo iniziale, potete star certi che, con questo sistema, i vostri testi saranno pressoché perfetti.  😎

Tra le tante cose, questa tecnica mi ha anche fatto venire voglia di fare degli audiolibri delle mie storie. Sì, una delle mie solite idee pazze.  😮

DIVERSI LIVELLI DI LETTURA

Come avrete notato, ho consigliato (o sconsigliato) le varie tecniche in base al lavoro di revisione che dovete fare.

Come consiglio generale, però, credo che sia buona pratica fare la cosiddetta “lettura a strati”, occupandovi quindi di tutti gli aspetti del vostro testo:

  • Grammaticale (lettura al contrario o a pestoni), per correggere parole che, singolarmente, sono errate;
  • Semantico (lettura ad alta voce), per assicurarsi che non ci siano refusi, ripetizioni o concordanze errate all’interno del paragrafo, preso nel suo insieme;
  • Contenutistico (rilettura semplice), per capire se la trama fila e se il ritmo è buono.

Bene, anche per stasera è tutto!

Avete qualche altra tecnica da consigliare? Scrivetela nei commenti!

 

Alla prossima e, se ti è piaciuto questo articolo, condividilo!  😉

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