Le trappole della scrittura: il blocco dello scrittore e come superarlo

Quante volte vi capita di iniziare una storia, spinti dall’onda dell’entusiasmo? Magari riempite pagine e pagine di quello che pensate essere un capolavoro, per poi incappare nel guaio più temuto da ogni autore: la pagina bianca. E, in quel momento, capite che il blocco dello scrittore ha colto anche voi: il cursore di Word lampeggia senza sosta e voi non avete idea di come sconfiggere quel mostro bianco…

Insomma, a chi non è successo di incappare nel blocco dello scrittore? Ci sono dei modi per poterlo superare?

In questo articolo, vi dirò qual è il mio personale metodo per uscire da questa situazione; non è detto che valga per tutti, ma, come si suol dire, tentar non nuoce!

DIVIDE ET IMPERA

In informatica, campo dei miei studi, il “divide et impera” è una tecnica che consiste nel suddividere un problema complesso in sotto-problemi più semplici e, quindi, più facilmente risolvibili.

Per superare il blocco dello scrittore, uso un po’ la stessa tecnica. Spesso, quando ci si trova di fronte a una nuova storia, la quantità di informazioni che vogliamo trasmettere è tale da mandarci in confusione, da non farci trovare il bandolo dell’intricata matassa che è il nostro romanzo. Per cui, quando sento che non sto andando da nessuna parte, comincio a suddividere la storia in sezioni, dove ogni elemento di suddivisione è chiamato punto fermo.

Generalmente, i punti fermi sono avvenimenti molto importanti all’interno della storia, come la rivelazione di un segreto di una certa importanza, la morte di un personaggio o un suo cambiamento di atteggiamento o personalità. Una volta fissati questi punti, prendo uno a uno gli eventi che avevo in mente e comincio a chiedermi: “Allo svolgersi di questo evento, avrò già superato il punto fermo X?”. Se sì, so che l’evento andrà collocato dopo X; altrimenti, andrà messo prima. Per esempio, se uno dei punti fermi è la morte del personaggio A, un qualunque evento che lo coinvolge andrà posizionato sicuramente prima della sua dipartita.

Può sembrare una tecnica banale, ma in realtà è molto utile avere almeno un’idea di dove si andranno a collocare gli eventi. Per comodità, potrebbe essere utile crearsi una linea temporale segnata dai punti fermi e, come in un calderone, nei vari segmenti potete collocare gli eventi che avete in mente.

Una linea temporale con alcuni punti fermi fissati al suo interno, più eventi di contorno
Una linea temporale con alcuni punti fermi fissati al suo interno, più eventi di contorno.

Nella foto qui sopra (che vi consiglio di guardare da lontano, se non volete spoiler sulla mia prossima storia 😀 ) potete vedere un esempio di linea temporale.
I protagonisti dell’esempio saranno tre: Alice, Bob e Clara. Semplicemente, Alice proverà interesse verso Bob e Bob verso Clara, la sua ex-fidanzata.
Per prima cosa, ho fissato il primo punto (“Inizio conoscenza”) e l’ultimo (“Bacio finale”). Successivamente, ero sicura che sarebbe accaduto l’evento “Alice gelosa di Bob”, più o meno verso metà storia, quindi l’ho messo lì.
A questo punto, avevo in mente di far rimettere insieme Bob e Clara (“Bob si rimette con Clara”), quindi mi sono chiesta: “Rispetto alla gelosia di Alice, dove colloco questo evento?”. Affinché Alice sia gelosa, è necessario che Bob sia impegnato (altrimenti Alice potrebbe semplicemente provarci), quindi ho posizionato l’evento “Bob si rimette con Clara” prima di “Alice gelosa di Bob”.

Quindi, in questo momento, abbiamo:

  • Inizio conoscenza;
  • Bob si rimette con Clara (non si può mettere dopo “Alice gelosa di Bob”, perché altrimenti Alice non avrebbe alcun motivo per ingelosirsi)
  • Alice gelosa di Bob (punto fermo).

Altro esempio: volevo che Alice e Bob passassero un po’ di tempo insieme, il necessario affinché Alice cominciasse a provare qualcosa per Bob. Essendo però Alice una persona dai sani principi, era improbabile che si interessasse a Bob se già impegnato, quindi doveva per forza avvenire prima che Bob e Clara ricominciassero la loro relazione. L’occasione per i due protagonisti si è presentata grazie a una festa, quindi ho messo l’evento “Festa” prima di “Bob si rimette con Clara”.

A questo punto, la lista di eventi è la seguente:

  • Inizio conoscenza;
  • Festa (deve stare qui, perché Alice non si sarebbe mai interessata a Bob se già impegnato);
  • Bob si rimette con Clara (non si può mettere dopo “Alice gelosa di Bob”, perché altrimenti Alice non avrebbe alcun motivo per ingelosirsi);
  • Alice gelosa di Bob (punto fermo).

Mano a mano che fisserete dei punti, anche in modo vago, vi accorgerete che le vostre idee cominciano a prendere una forma e, cosa più importante, un’organizzazione. Non si tratta di una vera e propria scaletta, quanto più di un modo per instradare le idee.

Infatti, osservando la linea temporale e considerando solo gli eventi più rilevanti, il primo punto che incontriamo è “Festa”. A questo punto, mi sono chiesta: “Quali eventi dovrebbero succedere perché Alice decida di andare alla festa con Bob?”.
Durante questa fase, quello che accadrà dopo il punto fermo “Festa” non mi è di alcun interesse. Il nostro scopo, in questo momento, è fissare gli avvenimenti che porteranno all’evento “Festa”. Appare chiaro che, per arrivarci, occorreranno cinque o sei capitoli e sarà questa la “mole” su cui dovremo concentrarci in questo momento: decisamente più gestibile che pensare all’intera storia e a decine di capitoli!

Come organizzare quindi questi primi capitoli, visto che Alice non sopporta Bob (e col cavolo che vuole andare alla festa con lui)?
Questa potrebbe essere una scaletta abbozzata:

  • Un capitolo per la conoscenza tra Alice e Bob;
  • Un capitolo con un incontro pressoché casuale, dove emerge l’antipatia di Alice verso Bob;
  • Un capitolo dove Bob viene a conoscenza della festa e non sa con chi andarci;
  • Un capitolo dove Bob cerca di convincere Alice ad andare con lui, con conseguente rifiuto;
  • Un capitolo dove accadrà qualcosa che farà cambiare idea ad Alice;
  • Festa

Come si può notare, l’unica parte più complessa è la penultima, cioè trovare un motivo che faccia cambiare idea ad Alice. In ogni caso, è decisamente più semplice dover gestire solo questi sei punti, rispetto al pensare a tutta la storia nel suo insieme.

Una volta completata questa prima fase, è tempo di pensare agli eventi che porteranno da “Festa” a “Bob si rimette con Clara” a “Alice gelosa”. Senza dilungarmi troppo nei dettagli della vicenda, appare chiaro che, in questi capitoli, si dovranno portare avanti due filoni: quello dell’interesse di Bob verso Clara e quello di Alice verso Bob. Anche qui, la quantità di capitoli da scrivere sarà sicuramente inferiore alla decina, quindi diventa anche piuttosto semplice stabilire la relazione di causa-effetto tra gli eventi che vi verranno in mente.

Per concludere, posso dirvi, secondo la mia esperienza, che il blocco dello scrittore incombe quando non si sa dove andare. In questi casi, dunque, è bene fermarsi un attimo, fare una panoramica della storia fissando i punti fermi (anche a grandi linee) e poi cominciare a concentrarsi sulle piccole aree definite sulla linea temporale. Cercate di capire se gli eventi che avete pensato interessano la micro-area a cui vi state dedicando e cominciate a pensare a come sistemarli. Se qualche micro-area risulta vuota, non preoccupatevi; vedrete che sarà più facile farvi venire in mente qualcosa, se dovete occuparvi solo di una manciata di capitoli.

Questa è la mia esperienza nell’ambito del blocco dello scrittore. E voi avete qualche tecnica particolare?

Fatemi sapere, alla prossima!  😉

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