Che cos’è un beta-reader e come sceglierne uno

In questo articolo, parleremo di una figura per certi versi molto controversa: il beta-reader.
Che cos’è un beta-reader? Qual è la sua funzione? Dove si possono trovare?

Cercherò di rispondere a tutte queste domande, essendo io stessa una beta-reader.  😉

CHE COS’È UN BETA-READER

Come dice la parola stessa, il beta-reader è prima di tutto un lettore. Il suo compito è quello di leggere la versione “beta” della vostra storia, vale a dire la primissima stesura, quella che avete appena concluso e riletto.
Il beta-reader vi dirà cosa ne pensa dei personaggi, dell’intreccio, del ritmo e, se dovesse riscontrare problematiche in uno di questi campi, può darvi qualche suggerimento su come correggere, ma non è tenuto a farlo.
In altre parole, il beta-reader è colui che dà una lettura all’opera nel suo insieme, che la valuta in maniera amatoriale e che vi dà quindi un riscontro esterno per capire se può piacere o meno.

Come dicevo, il beta-reader non è assolutamente tenuto a darvi consigli dettagliati su come sanare le falle della vostra storia, è necessario che sottolinei solo ciò che non va. In linea di massima, un buon beta-reader cercherà sempre di motivare le sue critiche, ma il suo ruolo si ferma qui.

COME DOVREBBE ESSERE UN BUON BETA-READER?

Nel momento in cui scegliere il vostro beta-reader, magari il primo, può essere difficile capire se stia svolgendo un buon lavoro o meno. Come fare quindi a capire se avete trovato una persona valida?

Per ciò che mi riguarda, un buon beta-reader deve essere principalmente attento e appassionato nella lettura. Una persona che legge in modo approssimato è bene che la abbandoniate subito, perché anche i suoi commenti saranno altrettanto superficiali.

Come si può capire se il nostro beta-reader è una persona approssimativa? Per esperienza personale, vi posso dire che ve ne accorgete subito, perché mi è capitato di ricevere commenti che facevano intuire che più di una scena della mia storia era stata travisata in toto. Sulle prime ho pensato di essere stata io a essermi spiegata male o di non aver descritto le scene con sufficiente accuratezza, così ho chiesto a questa persona di discutere in modo più diretto e approfondito dei suoi commenti. Dopo quella chiacchierata, ho capito che aveva letto un rigo sì e dieci no, per cui ho ritenuto che non fosse il caso di portare avanti la collaborazione.

Insomma, è facile capire se il vostro beta-reader è innanzitutto un buon lettore.

Una volta appurato questo, è il momento di giudicare la qualità dei suoi commenti.
Come vi dicevo, il beta-reader non è tenuto a dare soluzioni sulle problematiche sollevate, ma quantomeno è necessario che le sue critiche siano sensate e motivate. Una persona che vi critica senza dare una spiegazione è solo qualcuno che non ha voglia di aiutarvi davvero, per cui girate alla larga.
Dunque, un “commento-tipo” di un buon beta-reader dovrebbe somigliare a qualcosa di questo tipo:

Questa scena non mi convince, perché, nel paragrafo precedente, Tizia era incavolata nera con Caio, mentre qui sembra che la litigata non sia mai avvenuta; infatti, Tizia è troppo cordiale nei confronti di Caio, perché non penso che avrei voglia di scherzare e sorridere con una persona che mi ha appena fatto arrabbiare così tanto.

oppure:

Questa scena ha un ritmo troppo veloce. Tizia ha appena scoperto che Caia è sua figlia, e sappiamo che Tizia è una persona molto emotiva, quindi sarebbe più credibile se rimanesse di stucco per una manciata di minuti, per poi provare a dire qualcosa che le uscirà dalla bocca a fatica.

L’ultima caratteristica di un buon beta-reader (che forse avrei dovuto mettere al primo posto) è il rispetto per voi e la vostra storia. Lo so, sembra una banalità, ma io, quando scrivo critiche a una storia, penso sempre alla persona che c’è dietro e allo sforzo che ha fatto per scrivere quei capitoli. Magari per me sono errori banali, ma quella persona si è impegnata davvero tanto e il mio commento negativo può rappresentare una sconfitta per l’autore, specie se alle prime armi.
Quello che faccio è comunque sottolineare gli errori, ma senza mai far sentire lo scrittore un incompetente – quantomeno ci provo -, cercando anzi di incoraggiarlo quando trovo dei pezzi ben scritti all’interno del capitolo.
Insomma, lo scrittore non deve mai essere mortificato, perché il lavoro che vi sta sottoponendo è frutto del suo impegno.
Se quindi il vostro beta-reader tende a infarcire i suoi commenti con un pizzico di cattiveria, secondo me è bene non continuare la collaborazione.
Le critiche costruttive sono importantissime, ma quelle distruttive sono inutili.

FIN DOVE SI PUÒ SPINGERE UN BETA-READER?

Bene, siamo arrivati al punto dove avete trovare un beta-reader attento, critico e rispettoso di voi e della vostra storia.

Il prossimo passo che farete è leggere e valutare i suoi commenti. Potreste dunque chiedervi se siete obbligati a seguire i consigli del beta-reader o se potete ignorarli, nel caso in cui non foste d’accordo.

La risposta è: ignorate quel che volete, quanto volete.

In teoria, il beta-reader è solo una persona che esprime consigli e considerazioni e, in alcun modo, vi deve imporre la sua opinione. In fin dei conti, il suo parere è solo un punto di vista come un altro, quindi non avete alcun motivo per sentirvi obbligati a seguire i suoi consigli. Certo, magari vi dispiace, perché pensate che lui ha speso tempo per voi e neppure gli date retta, ma la storia è vostra e decidete voi come gestirla.

Infatti, i commenti che vi scrive il beta-reader devono rappresentare, per voi autori, degli spunti di riflessione su come migliorare la vostra storia e non delle imposizioni a cui dovete sottostare.
A me è capitato molto spesso di non seguire i consigli della mia beta-reader, ma i suoi commenti sono stati comunque molto utili per capire se stavo sbagliando qualcosa. In altre parole, quanto scritto dal beta-reader deve servirvi per mettervi in discussione come scrittore; se poi sono anche consigli che condividete, meglio ancora!

Insomma, come dicevo, la storia è vostra e siete voi che dovete decidere se applicare o meno quelle correzioni. Va benissimo quindi se ignorate completamente quanto vi è stato detto, se pensate che non si applichi bene al vostro racconto.

Questo vale, ovviamente, sia per consigli su come migliorare certe parti, sia di pezzi completamente riscritti dal beta-reader. A questo proposito, diffidate nella maniera più assoluta delle persone che si permettono di cancellare interi pezzi della vostra storia per inserirci quelli riscritti da loro. Trovo che sia una mancanza di rispetto gravissima, perché il beta-reader non può e non deve permettersi di cancellare parti nate dalla penna dello scrittore: la storia non è del beta-reader e non spetta a lui prendere decisioni così importanti come il tagliare paragrafi.

Diverso è il caso di beta-reader che vi propongono una riscrittura alternativa di un pezzo (come talvolta faccio anch’io), perché, in questo caso, non c’è alcuna imposizione. A me capita di riscrivere pezzi (sempre e solo in più rispetto a quello che c’è già) solo in quei casi dove ci sono problemi di ritmo. Spesso, gli scrittori alle prime armi hanno difficoltà a scandire i tempi della narrazione, quindi riporto esempi a solo scopo “educativo”, per così dire. Non pretendo assolutamente che l’autore inserisca il mio pezzo nella storia, né mi offendo se non lo fa. Come dicevo, è una sua scelta.

È OBBLIGATORIO AVERE UN BETA-READER?

La risposta a questa domanda è piuttosto semplice: no, non è obbligatorio avere un beta-reader, ma, per esperienza personale come scrittrice, consiglio sempre di averne uno.

“Ma io scrivo bene, non ho bisogno di qualcuno che mi corregga la storia!”

Certo, nessuno vi obbliga a prendere un beta-reader se non lo volete, anche se, lasciatemelo dire, quattro occhi sono meglio di due.
Ricordatevi, però, che il beta-reader non è solo quello che vi fa notare le sviste grammaticali, ma, come già detto, è una persona che analizza la vostra storia in modo tale da farvi mettere in discussione come autori e suscitare in voi qualche riflessione sulla vostra storia.
Infatti, mi è capitato spesso di avere alcune idee buone, ma di averle rese ancora più interessanti grazie al commento di una persona esterna; allo stesso modo, un secondo parere mi ha permesso di capire che alcune idee o situazioni erano inverosimili e che avrei dovuto lavorarci di più.
Non lasciate quindi che il vostro orgoglio vi impedisca di ricevere un parere da parte di terzi, perché da una critica costruttiva avrete solo da guadagnarci.
Inoltre, meglio ricevere un parere negativo da una sola persona e correggere il problema, piuttosto che esporre la storia al grande pubblico e farsi criticare da tutti loro, no?
Certo, capisco che il commento su un forum o su un sito possa essere meno diretto, quindi meno scottante, rispetto a quello di una persona che vi segue passo passo. Posso anche dirvi, però, che una volta passata la “bruciatura”, quelle parole si sedimenteranno in voi e vi permetteranno di trovare la grinta per migliorare, anche solo per dimostrare al vostro beta-reader che potete e sapete fare di meglio.

Per cui, non tutti devono avere un beta-reader, ma è una figura che io consiglio fortemente!

DOVE POSSO TROVARE UN BETA-READER?

Arrivati a questo punto, vi starete chiedendo: “Dove posso trovare un beta-reader?”.
Personalmente, ho sempre cercato le mie beta-reader (parlo al plurale perché vanno e vengono in funzione dei progetti) sul forum di EFP, nella sezione dedicata ai Revisori testi, dove ogni beta-reader scrive i fandom su cui è specializzato, che tipo di revisione fa e, se vuole, i tempi di correzione.
Per contattarne uno, potete scrivergli un messaggio privato o rispondere alla discussione: sarà sua premura ricontattarvi nel caso accettasse il lavoro.
Se vi può interessare, troverete anche il mio profilo, a questo indirizzo.

 

Questo è tutto sui beta-reader. Voi ne avete uno? Qual è stata la vostra esperienza? Fatemelo sapere, sono curiosa!

Alla prossima!

 

 

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